TAPPA CINQUANTOTTO Melito di Porto Salvo – Bocale
L’avete trovato?! Forza guardate meglio, in questa foto siamo in due!
Disperso tra le onde, il Furbetto osa il gioco di prestigio. La vera magia, in questo caso, non consiste nello smaterializzarsi, bensì nel riemergere integro e fiero senza indietreggiare.
Signore e signori questo è lo stretto. Si presenta brusco evitando fronzoli e convenevoli. Con la stessa gentilezza di un buttafuori scaldato è il vento a darci il benservito, invitandoci a tornare a riva.
A Bocale decidiamo di cedere ed attracchiamo con l’intento di organizzare la nostra controffensiva. È chiaro che la forza non paghi, almeno non abbastanza, per questo dobbiamo ricorrere a pazienza e astuzia. Decidiamo di accorciare la tappa rinviando all’indomani la presa di Reggio, quando in vento calerà ed avanzare sarà più semplice, ma proprio qui sorge un altro problema.
I vecchi Camperisti se ne sono andati e Davide, il successore al volante MammaVado, è ancora bloccato a Villa San Giovanni causa puntuale sciopero dei treni. Siamo soli, senza mezzi di trasporto e bisognosi di riposo.
Fateci caso, ogni tappa MammaVado ha la medesima trama, simile per altro, a quelle dei cartoni della Walt Disney. Ad ogni imprevisto, per ogni sventura, contro ogni sfiga spunta sempre, senza eccezione, una soluzione, un personaggio amico, o la mano caritatevole della provvidenza. A Bocale sono Nino e il figlio i nostri salvatori. Entriamo al Bar del Cacciatore e su consiglio di un simpatico passante e chiediamo aiuto a loro. Bingo!
Recuperati il camper prima e il camperista poi, non ci resta che coricarci svelti nella speranza questo aiuti a sentire l’assurda sveglia delle 5.00 che ci aspetta l’indomani.
MAMMA VADO IN KAYAK