TAPPA TRENTOTTO Torre Pali – Punta Pizzo
Stropiccio gli occhi e metto a fuoco l’angoscia. Stefano non riesce proprio a stare calmo ma, vanamente, prova comunque a mostrare una parvenza di lucida tranquillità. Lo vedo sforzarsi per tenere stretta a se la speranza che tutto sia effettivamente un sogno, che stia dormendo in piedi; un po’ come me insomma. Lo seguo in spiaggia mentre, fermando chiunque, rigurgita in un solo fiato, con tono sempre più rassegnato, la sempre meno speranzosa domanda: “Ha visto la mia macchina fotografica?! Era li appesa al palo, l’ho scordata ieri sera. La prego.” Arriva anche Paolo, ve lo ricordate Paolo?! Il nipote di Enrico? Parcheggia la sua Ford Fiesta sulla quale stanno adagiati 5m di kayak. Ignaro del dramma in corso, scende e ci saluta allegro pronto ad unirsi a noi per la tappa. Stefano borbotta in risposta incapace di rinunciare al suo, non ideale, mood.
Proprio mentre decidiamo di provare a curare le ferite coi mostaccioli portati da Paolo, ecco spuntare un sommozzatore vestito di tutto punto. Si avvicina blaterando spiegazioni, ed incredibilmente avvicinandosi, ci mostra una macchina fotografica al posto della fiocina. Fabio Grosso ai mondiale del 2006, non ha esultato. La sensazione a posteriori, dopo aver visto il nostro camperista involarsi verso il sub, è senza dubbio questa. I mostaccioli vengono promossi dal triste ruolo di “consolatori”, diventando istantaneamente l’anima di una colazione che sa di festa. Evviva l’onestà, evviva quel giovane pescatore siciliano, evviva le giornate svoltate di prima mattina. Non ci resta che puntar Gallipoli e festeggiare!
MAMMA VADO IN KAYAK