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TAPPA TRENTATRE  Brindisi – Lendinuso

I conflitti non sono tutti uguali. C’è battaglia e battaglia. Ognuna con le sue peculiarità, le sue regole e un suo campo. A primeggiare non sempre è la forza. Alcuni scontri richiedono pazienza, astuzia, strategia; in altri sorprendentemente servono calma, umiltà, obiettività e talvolta la capacità di retrocedere, di disinnescare. Ogni lotta viene condotta su due fronti, quello difensivo e quello offensivo e la storia insegna, che non c’è vincitore che non sappia incassare.

Ore 3.20 una schiera di zanzare mercenarie della terra di Brindisi mettono a ferro e fuoco il camper Mammavado. Assopiti nel cuore della notte subiamo, inermi, incapaci di reagire. Il Furbetto con qualche manata scomposta tenta l’unico blando tentativo di reazione. Franco rinuncia alla controffensiva, rintanandosi sotto le lenzuola in una goffa tanatosi non in grado di ingannare l’offensiva aerea nemica, che imperterrita, continua a bombardarlo. Io dal canto mio, mi gioco l’inefficace carta delle armi chimiche, spruzzandomi Autan come fossi un irrigatore del giardino di Buckingham Palace. Sapendoci tutti svegli, iniziamo a bisbigliare riorganizzandoci per la controffensiva. L’unione fa la forza e ai nostri fastidiosi nemici non resta che capitolare, capitombolando storditi a terra, grazie alle potentissime piastrine azionate dal Furbo.

Ore 18.00. Di nuovo al fronte. Dalla spiaggia osserviamo i primi metri di mare come fossero la terra di nessuno. Vorremmo solo poterli attraversare con uno scatto fulminante, per conquistare il mare aperto. Le insidie stanno sempre lì, in quel primo tratto verso riva, dove le onde frangono. Così il mare seleziona i suoi visitatori, respingendo i meno audaci. Chiudiamo il paraspruzzi e pagaiando fendiamo violentemente l’acqua una, due, dieci, venti volte. Il kayak si impenna, imbizzarrito, per poi precipitare appena l’appoggio dell’onda viene meno. Guadagniamo spazio ritmicamente, ogni qualvolta il mare respira preparando l’ondata successiva. Ed infine ecco il mare aperto! Come spesso, sfortunatamente, succede, la vittoria peró ci delude. A poche ore dal tramonto troviamo un mare comunque troppo irrequieto per valere gli ultimi sforzi di giornata. Safety first dicono gli uomini di mare, e noi, montanari decidiamo di ascoltarli. Forse l’attesa in questo caso può esser letta come un’amara, ma matura, forma di vittoria, la seconda di giornata.

MAMMA VADO IN KAYAK

mappa 33