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TAPPA TRENTASEI  Otranto – Tricase

Eccomi, come sempre in corsa, ma ciononostante in regolare ritardo!
A Tricase arriviamo con una manciata di considerazioni. Il ritorno in mare merita senza dubbio il suo spazio, ma permettetemi di rinviare ogni riflessione a riguardo. Abbiamo ospiti, anzi, siamo ospiti.
Il mondo non è altro che un magico flipper. Di fronte a noi, avvolti nei colori del tramonto, abbiamo le inconfutabili prove: Enrico e suo nipote Paolo. Conobbi Enrico in un ostello nascosto nel cuore di Vilnius, tornava in moto dal suo incredibile viaggio a Capo Nord mentre io, zaino in spalla, avevo appena lasciato la, tuttora sovietica, Bielorussia e sognavo il più affascinante dei treni: la transiberiana. Era il 2016 e, a ripensarci, un filo di nostalgia non può che riaffiorare. Traiettorie incredibili non trovate?! Ci concediamo una pizza e qualche racconto. Il più sorprendente?! Enrico non ha ancora perso la sua infinita curiosità. È ancora un instancabile esploratore, e tra poco, chiappe in sella, punterà Samarcanda. Già, non è solo una canzone di Vecchioni. Paolo invece presto farà compagnia a noi, e pagaiando, sarà la nostra guida salentina, almeno per un piccolo tratto. Ora scusate, corro di nuovo, questa volta a cena o il Camperista battezzerà anche il mio piatto!

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