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camper

TAPPA QUINDICI  Martinsicuro – Pineto

Quando quel ragazzo alto mi elenca i vari “optional” della lamiera a motore che i fratelli chiamano camper, io ho fatto delle brutte facce. Facce di paura. Me l ha detto Andrea che il mio volto era terrorizzato poiché in realtà io mi sentivo tranquillo. Era l’istinto che cercava di avvertirmi di ciò che la ragione non aveva ancora capito. “La porta si chiude male”, “il bagno é inutilizzabile”, “ho rotto la tenda”, “non prendere i sottopassaggi”, “occhio agli alberi (vera paranoia di Andrea)”, “non stringere le curve a destra” ecc.ecc.
Comunque parto, ora, un pó intimorito e subito sento Giulio che mi ricorda molto sottilmente che ora “ce l ho più lungo e grosso do tutti” e che giustamente devo comportarmi come tale. Un moto d’orgoglio scintilla e più che all’ovvio Rocco nazionale mi sento come Annibale che ha terrorizzato i romani sopra i suoi elefanti, scavalcando i Pirenei.
Ma bastano pochi minuti per capire che il coso grosso, incredibilmente, non arreca piacere né a me né agli altri (Rocco mio, capisco la tua croce!). La gente mo suona perché vo piano, in retromarcia non vedo nulla e ogni volta mi balena la paranoia di aver stirato un ragazzino, lo specchietto é un segnavento…
Questo il primo giorno. Vorrei dirvi che il secondo é migliorato ma non é così, quella sensazione di accarezzare una tigre addomesticata é sempre presente. In più ‘sta tigre costa e se sbaglio e rompo il camper la missione continua a piedi.
Però dopo tutte le attenzioni che gli rivolgo il cuore mi si addolcisce e le urla iniziali diventano pian piano sussurri di dolcezza, perché si! L’amore non è bello se non é litigarello e capisco che quelli che inizialmente sono difetti, diventano poi pregi e se il camper non fosse così non avrei lo stesso brivido nel guidarlo.
Quindi preso dalle mie solitarie riflessioni ci metto un pò per raggiungere Pineto dove a quanto pare i due vengono accolti come due eroi: annuncio in spiaggia, incitazioni dalle persone, feste e positività generale li inebriano nell’ospitale Pineto Beach Village&Camping (che ringraziamo di cuore dell’incredibile generosità). No, non é già Genova. Ma brillano come soli agli occhi degli altri ed in verità anch’io brillo come un satellite: della loro luce riflessa, e che luce!! Una supercena a base di olio di casa, arrosticini, tagliata e hamburgher offerta da Bracevia a tutta pecora, gente alla mano e supersimpatica che fa spostare i pensieri dalla testa alla pancia. Davvero, la miglior pecora di sempre; detto da un Marchigiano non da due valtellinesi mangiapizzoccheri.
Se le giornate finissero sempre così probabilmente quella leggera invidia diessere solo poco più di uno spettatore dell’avventura sparirebbe: loro a pagaiare…io a mangiare!
Leo

MAMMA VADO IN KAYAK

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