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chiatona

TAPPA QUARANTATRE  Chiatona Lido Impero- Metaponto Lido

Il momento è arrivato. Seppur temporaneo, si tratta comunque di un addio. In Puglia tornerò (anche solo per ri-onorare la superba cucina di Patrizia), e son certo lo farà anche il Furbo, altrimenti gli avremmo scelto un altro soprannome.
Un saluto, se buono, è caloroso. Chiatona, schifa la mediocrità ed esagera. Mentre prepariamo il kayak, diverse persone incuriosite si avvicinano. Le vorrei ringraziare tutte una ad una, ma sfortunatamente sono una frana con i nomi. Giulia, che si chiama come me ed è parrucchiera come mamma Tizi, lo scopre presto. Nonostante l’omonima mi ritrovo a chiederle una seconda volta il nome per poterla ringraziare del braccialetto che ora porto al polso. Fortunatamente sono equo e scambio pure Ilaria per la sorella Giada mentre le ringrazio per la bandana. Un nome peró non l’ho potuto scordare: Arianna. È la madre a dirmelo e mentre mi saluta in un abbraccio mi fa un dono: “il sorriso di Arianna”. Lei non c’è più, il terremoto di Amatrice se l’è portata via. Ha lasciato però il suo sorriso, ora divenuto un’associazione, pronto ad aiutare tanti ragazzi e ragazze adolescenti. Per superare se stessi alle volte serve proprio questo: un sorriso.

MAMMA VADO IN KAYAK

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