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torre spezzata

TAPPA QUARANTACINQUE  Marina di Nova Siri – Trebisacce

Bisognerebbe condurre uno studio sugli effetti che il mare ha sui pensieri. Nel caso già esistesse qualcosa di simile, segnalatemelo, sono davvero curioso. Nel frattempo, da maggio a questa parte, ho iniziato a trarre le prime personali conclusioni basate sulla nostra breve esperienza.
Ecco, la reale motivazione del ritardo, accumulato dal diario di bordo, credo sia collegabile proprio al mare stesso. Spesso, rientrato al Camper Mammavado, sprofondo, svuotato dalle onde. Mi ritrovo aggrappato a una manciata di pensieri ben lontani dal presente, sia nel tempo che nello spazio, che hanno poco a che vedere con quello che sto vivendo.
Proverò ad essere più chiaro.
Immaginatevi lì, su un kayak, pagaia in mano, occhi all’orizzonte, mentre vi spremete con parsimoniosa lungimiranza. Magari avete accantonato una serie di aneddoti pronti per esser trascritti sul vostro diario, nel mio caso avrei tanto voluti parlarvi di Giusy, mamma acquisita. Avrei voluto scrivere di Vincenzo, suo marito, della sua terra, la Basilicata, di loro figlio Antonio, il tassello mancante in questa storia. Si, del mio grande amico Anto, il collegamento tra me e questa terra. Avrei voluto farvi sapere di San Gerardo, festa più bella d’Italia e delle nostre scorribande in terra lucana, ricordi che ancora mi emozionano.
Ma tornate ai vostri pensieri, li sul vostro kayak simile al mio. Ecco a un certo punto vien naturale fuggire, anche solo per un istante. Ci si dissocia, abbandonando il corpo, solo, a faticare, e si va altrove. Io in genere scelgo di sbirciare il futuro. Lo sogno, lo immagino. Basta un istante, credetemi. I pensieri, quelli a cui vi ho chiesto di immaginare di essere attaccati, vengono abbandonati, mentre noi divaghiamo altrove. Al ritorno nulla più si trova. Quei pensieri puf, spariti! Dissolti nel nulla, rimossi, cancellati, come scritte sulla sabbia al passaggio di un onda. Questo è quel che, quasi quotidianamente, accade. Per questo il racconto fatica nell’inseguirci ed è, nonostante gli sforzi, in costante ritardo. Fortuna che poi ci sono le fotografie ad aiutarci a ricostruire quello che il mare si è portato via.

MAMMA VADO IN KAYAK

mappa 45