TAPPA DICIASSETTE Francavilla al Mare – Torino di Sangro
Io capisco che il viaggio é incentrato sul viaggio in kayak e io spesso divago. In particolare mi scuso se vi ho fatto andare di traverso la cena dopo le scorse vicende dello sposalizio con le torbide acque del camper. Ma la realtà é ruvida e spigolosa e sono costretto a rideliziarvi, per dovere di cronaca, con dello “sporco realismo” di scuola bukowskiana.
Non ci svegliamo in campeggio, ma in un parcheggio vicino alla spiaggia. I bar e bagni annessi piú vicini sono in Albania, la natura chiama e bisogna ingegnarsi. Ecco, ora, immedesimatevi in Mcguyver che ha a disposizione: sacchetti, un bagno che non scarica e molti secchi dell’immondizia. Ecco, bene, la tecnica é stata rinominata “il fagotto”. Il brevetto é del furbetto di casa (Lorenzo) che sotto stress dimostra una capacità di problem solving non indifferente.
Dopo l’inizio col botto si parte presto e si rema a volontà. Ci ritroviamo all’una e mezza non senza difficoltà. La fame era così tanta che Giulio riporta in voga il cannibalismo tentando di mordermi un braccio. Ma per i due eroi preparo il solito pranzetto coi fiocchi: pasta così scondita e bianca che sembra sciacquata con Perlana.
Il pranzo passa e siamo pronti a ripartire quando Poseidone, protettore dei marinai, ma evidentemente non dei kayakisti, decide di affogarci con una bella tempesta. Il mare in realtà sembra praticabile e Lorenzo con la spavalderia dei 16 anni vuole andare, ma Giulio più lungimirante si mette a fare i soliti calcoli. Si siede, valuta tutte le opzioni e come Mattarella alla prima proposta dei ministri decide che il governo non s’ha da fare. Rimaniamo quindi in attesa che il re dei mari ritorni a fare l’amore con Clito, su Atlantide, lasciandoci il cielo sgombro.
Si riparte quindi fino al prossimo camping.
La cena é tutta rivolta agli incastri culinari d’ispirazione tedesca di Lorenzo: wurstel bello crudo più formaggio dentro le piadine, e alla scuola.
Dapprima Giulio si ricorda che é un laureato del Politecnico di Milano e mi sbatte in faccia il successo della sua università contro la mia nell’ultima classifica pubblicata.
Ingoio il rospo e passo ai crucci di Lorenzo che mi dice che ieri si festeggiava la fine delle scuole a Sondrio andando tutti a fare baldoria al Messico. Non lo stato, ma un locale dove il ragazzo ne ha fatte di cotte e di crude e avrebbe voglia di aggiungerne alla lista, proprio stasera.
Io colgo l’occasione per infilare il dito nella piaga iniziando ad elencargli tutte le cose che si sarebbe perso ma in cuor nostro sappiamo entrambi che iniziare quest’avventura in kayak vale piú di tutti i locali,con nomi di paesi, del mondo.
Così lui mesto se ne va a letto e noi “grandi” lo seguiamo a ruota canticchiando “Messico e nuvole” con quella voglia di avere 10 anni in meno.
MAMMA VADO IN KAYAK