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Termoli

TAPPA DICIANNOVE Marina di Vasto – Termoli

Hemingway nel ’29 fa uscire uno dei suoi primi romanzi di successo intitolato “A farewell to arms”, dove romanza episodi semi-autobiografici della prima guerra mondiale che l’autore ha realmente vissuto avendo fatto il volontario per la croce rossa americana lungo il fronte italiano.
Il titolo del romanzo nasconde in realtà un gioco di parole.
Esso può significare, come tradotto in italiano, “addio alle armi” inteso come rifiuto, addio alla guerra oppure “addio alle braccia”, di più sottile interpretazione. In questo caso le braccia sono della sua amata.
Prendo in prestito l’ispirazione e mi azzardo a dare un titolo alla scorsa giornata: “tiratelancora”.
Il gioco di parole stà in ancora. Perché, in effetti, ieri é stata una giornata un pò ambigua e il sempiterno dualismo filosofico del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto si é ripresentato.
La mattina é filata liscia come l’olio che poi ha abbondantemente cosparso il pesce del pranzo. Che ve lo dico a fare, a Termoli, frittura di mare per pranzo é un must. Anche in questo caso ringraziamo di cuore la famiglia Piombardi, fan del furbetto, per avercela gentilmente offerta.
É ora di ritornare in acqua, nonostante il contrappeso del fritto li fa dondolare come botti piene di vino.
Ed é qui che il titolo ha la sua ragione di essere.
I ragazzi ci provano e riprovano a far partire la giostra ma non riescono a superare la barriera delle onde. Forse voi non lo sapete ma per iniziare la pagaiata é necessario superare le onde che s’ infrangono sulla riva anche se il mare poi a largo é tranquillamente navigabile. Ecco, ieri mattina, il mare da cucciolo che era, si difendeva con piccoli graffi spumosi, ma nel pomeriggio é cresciuto e si é messo a dar zampate da leone. Inutili i frangiflutti artificiali a difesa di quella “disumana” bestia.
Ma vedere i nostri provare e riprovare continuamente senza veder spegnersi la fiamma che ardeva nei loro occhi mi ha definitivamente convinto della forza dei loro mezzi, quindi “tiratela ancora” ragazzi!, tiratela più che potete, che sia una barca, una pagaia o i vostri obbiettivi.
Ma per quanto la testardaggine mista a forza di volontà é una virtù umana che spesso porta al successo, é altrettanto importante rendersi conto dei propri limiti, prendere coscienza dell’incontrollabilità degli eventi e ogni tantodi andare la presa. A volte solo così facendo si esce vincitori dalla battaglia. Quindi ragazzi “tirate l’ ancora”,fermate il kayak, riposatevi e lasciate il leone ruggire, si stancherà.
Per oggi ritiratevi in attesa. Domani ci riproviamo.
Leo
MAMMA VADO IN KAYAK

mappa 19